TOULOUSE-LAUTREC
e la Parigi della Belle Epoque
10 settembre - 11 dicembre
Fondazione Magnani-Rocca
Mamiano di Traversetolo (PR)
Aperto anche tutti i festivi.
Orario: dal martedì al venerdì continuato 10-18 (la biglietteria chiude alle 17) –
sabato, domenica e festivi continuato 10-19 (la biglietteria chiude alle 18). Lunedì chiuso.
Il tempo stringe, però con il ponte dell'Immacolata alle porte, un giro è fattibile, perchè la mostra, il contesto, il territorio e l'enogastronomia meritano assolutamente una visita!
Ma andiamo con ordine. DOVE: la provincia parmense, con i suoi ampi spazi, è si il regno della nebbia, che si taglia col coltello e mette a dura prova l'abilità di provetti guidatori, ma che al di là di questo inconveniente, dà un'atmosfera Romantica, quasi protagonista di un quadro di Friedrich. Con i suoi borghi medievali e castelletti ci si aspetta da un momento all'altro l'avvento di un cavaliere in armatura che galoppa su un fiero cavallo bianco. Senza contare gli inumerevoli uccelli che si scorgono nei cieli: aironi, gazze ladre...ecc... ormai invisibili e sconosciuti ai più.
il CONTESTO: la Fondazione Magnani-Rocca ha sede in una dimora storica sito a Mamiano di Traversetolo. Il palazzo è caratterizzato da ampi saloni ricchi di stucchi e decorazioni murali, ove sono conservate pregevoli opere facenti parte della collezione del patriarca della famiglia Magnani. Eclettico amatore dell'arte in genere, ha raccolto opere di grandi artisti antichi e moderni, donandole poi alla "comunità" grazie alla realizzazione di questo museo. Camminando tra le stanze si stupisce di vedere accostate opere grafiche, scultoree, pittoriche e artigianali dalla sublime tecnica, freschezza e importanza. Si susseguono stampe di Durer (con la Malincolia, San Girolamo, per citarne un paio), dipinti di Tiziano Vecellio, Carpaccio, Beccafumi, Goya, Fussli, opere di Morandi, Burri, Monet, De Pisis, per fare qualche nome, e pure una statua di Canova che, diversamente da come siamo abituati, è in marmo di Carrara variegato rosa. Anche il mobilio non passa inosservato vista l'eccellenza e il pregio. In questo contenitore, già di per sè ricco e meritevole di una visita, vi è stato ritagliato uno spazio ove trovano posto esposizioni temporanee, come quella attuale:
TOULOUSE-LAUTREC E LA BELLA EPOQUE: |
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per chi va alla mostra attirato dal titolo e aspettandosi dipinti, la delusione è assicurata. Infatti il fil rouge dell'esposizione è l'evoluzione dell'affichè pubblicitaria a Parigi alla fine dell'Ottocento, ove Toulouse-Lautrec ne è l'indiscusso fautore. Grandi manifesti pubblicitari eseguiti con la tecnica litografica si susseguono sulle pareti, raccontandoci di una vita parigina fatta di caffè, balletti provocanti, rappresentazioni teatrali. Attività queste che a fine Ottocento animavano il quartiere di Montmartre, e che bene conosceva Henri, avendo dimora in questo particolare quartiere parigino. Sono immagini essenziali, dosate nell'uso del colore e nella sapienza spaziale. Si nota in essi un'evoluzione stilistica rispetto ai precedenti manufatti del genere e il cui confronto è possibile grazie alla presenza, in coda dell'esposizione, di affichès eseguite da artisti contemporanei o precedenti a Toulouse. Il nuovo assetto stilistico, che segnerà la futura produzione di cartelloni pubblicitari, è stato ispirato dalle stampe giapponesi, la cui diffusione in Europa è tipica della fine del XIX secolo. Per questo motivo all'interno del percorso espositivo vengono proposte xilografie orientali, così da avere una conoscenza a tutto tondo di quanto è stato d'ispirazione di Henri.
A corollario di tutto ciò non può mancar la BUONA CUCINA locale: tortelli, gnocco fritto, salumi nostrani, il tutto abbianto ad un buon lambrusco doc in una trattoria a poca distanza dalla Fondazione, direi nulla di meglio per passare una bella domenica autunnale.
dimenticavo, in tutto ciò una piccola nota dolente c'è: l'illuminazione dell'ultima solo è mal dosata e anche troppo calda e anche il sito è abbastanza deludente e poco invogliante una visita...