Lunedì 21 settembre alle nove e mezzo ho iniziato il mio corso di chimica del restauro per le studentesse e gli studenti del secondo anno della triennale in diagnostica e materiali per la conservazione e il restauro.
- Una trentina di volti nuovi, sessanta occhi brillanti e aperti, sguardi interrogativi e curiosi. Insomma la consueta, bellissima sensazione di una nuova avventura per i sentieri della conoscenza e del sapere. Si pensa che si parta per un viaggio e che i viaggiatori siano quei trenta passeggeri: certo, è così, ma c’è sempre anche un viandante in più, l’insegnante. E’ una guida “turistica” che si trasforma, lezione dopo lezione, in “turista” egli stesso. Trascorre ore ad illustrare i monumenti della sua disciplina che ogni anno gli appaiono diversi a causa della perspicacia cangiante dei “turisti” assisi al banco. Scoprono mentre anch’egli scopre, ammirano mentre la guida ammira, s’incuriosiscono mentre la curiosità s’insinua nei pensieri del docente. Le due ore volano: per lui certamente, per loro indubbiamente con più fatica. Ancora tanti paesaggi e opere da osservare minuziosamente, ma il viaggio è iniziato e quando si viaggia si deve sempre portare due valige: una piena di indumenti, l’altra vuota all’inizio e di difficile chiusura alla fine. Stiamo riempiendo insieme le seconde di ciascuno: con passione, entusiasmo e vitalità cerco di far accogliere più o meno ordinatamente discorsi, formule, numeri, concetti, leggi, fenomenologie, meccanismi, materia in trasformazione. I “perché”, i “come”, i “quanto”, i “quale”, accompagnati dall’immancabile ricciolo “?”, fanno via via posto alle spiegazioni chiuse dalla barretta col punto “!”. Mi piacciono sia il “ricciolo” che la “barretta”: francamente non saprei scegliere. Nella “mia” valigia, dove apparentemente dovrei avere solo “barrette”, tengo stretti invece tutti e due: non si sa mai, anche dopo anni è sempre bene tenere ben custoditi i “riccioli”! La vera guida è colei o colui che scopre sempre e passa dal “ricciolo” alla “barretta”, come fosse ognora la prima volta. Buono studio a voi e, perché no?, anche a me!