Oggi su e giù per Milano...che fortuna...non amo questa città, con lei è un continuo litigio sottoforma di disorientamento. Qualcuno un tempo mi parlò di un libro di Umberto Eco in cui si spiega la causa della vertigine dell'ignaro autista che s'addentra per le sue vie, ma non ne ricordo il titolo, pur essendone vittima conclamata...negli anni ho cercato di addomesticarla, imparando le tre strade che mi serve percorrere per giungere alla meta e poi, la svolta: IL NAVIGATORE.
Ora tutto mi è più vicino ed è facile passare in poco tempo da un luogo all'altro della grande e caotica città senza sbagliarsi, pur modificando sempre il percorso (attività che io adoro). Peccato però che l'attenzione sia focalizzata su quel piccolo e asettico visore applicato al parabrezza: il tutto viene disperso, non si vede più l'esterno, e si perde l'interscambio con l'ambiente circostante. Ogni cosa, spazio, colore, edificio, piazza, fontana, negozio, albero scompare e tutto si semplifica in un immagine virtuale, senza riferimenti, piatta e insapore....
...tutto sommato forse era meglio continuare a perdersi....
peccato che in questa società, ove il tempo è denaro non è permesso divagare, ma solo "navigare" a vista...
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