Sono molto affezionata alla città benacense, sarà per l'amore per il lago di Garda, ove sono solita scappare in solitudine a cercare momenti di pace e riflessione, e mi riempie di onore sapere che vi ha sede un'importante collezione di disegni.
Non una raccolta qualunque,
ma la riunione di
SEICENTOVENTI opere,
realizzate da trecentoquaranta artisti
attivi nel Novecento e acquisiti nell'arco di ventisei anni.
Immagini nate fini a se stesse e non preparatorie/accessorie di dipinti,
forse un UNICUM in Italia del genere
Nell'attesa che la collezione trovi un degno spazio ove essere riposta e conservata,
sabato 11 dicembre nella Sala dei Provveditori, sono state presentate al pubblico le nuove acquisizioni, avvenute tra il 2004 e il 2010, una cinquantina di fogli di pregevole attribuzione e fattura (chine di Manzù, Tamburi e Guttuso, tecnica mista di Vedova, per citare qualche nome....). A corollario di questa italiana magnificenza, ma senza esserne semplici accompagnatrici, sono state allestite altre due esposizioni:
l'una,
ospitata nello stesso splendito ambiente, dedicata alla NUOVE GENERAZIONI d'artisti,
e l'altra,
presentata al Fondaco di palazzo Coen, sui disegni preparatori per vetrate di OSCAR DI PRATA.
Tanta carne al fuoco, giovani artisti che si confrontano e dialogano con i grandi del Novecento senza sfigurare minimamente....
tecniche sopraffine e contenuti profondi, che stupiscono e intrigano l'osservatore.
Consiglio a tutti una visita a tutte e tre le esposizioni,
se ne esce gioiosamente storditi,
ma non appagati,
è infatti necessario fare di lì a breve tempo un altro giro:
tanta è la carne sul fuoco....
Unica critica, feroce, ma schietta e serena (tanto che l'ho già riportata a qualche interessato):
capisco che sia un momento difficile e che pur in assenza di soldi la città di Salò abbia inaugurato 3 mostre, dando una notevole spinta alla cultura...
però,
passi che le opere siano rovinate dall'incuria e dal'errata conservazione,
però,
un po' più di accortezza alla pulizia esterna dei vetri e nella indicazione delle tecniche esecutive è doverosa e sacrosanta....
Per il resto, si spera che qualcuno impietosito:
dalle tremende tracce di scotch su un rarissimo pennarello di
Piero Dorazio,
dagli strappi su un drammatica china di
Oscar Di Prata,
dalla precarietà del montaggio di una grafite di
Osvaldo Licini,
dalle deformazioni di una tecnica mista di un
Alberto Ghinzani
apra il portafolio e si faccia promotore di interventi di restauro conservativi di opere di altissimo livello, che hanno bisogno non solo di essere esposte, ma soprattutto di essere curate e salvaguardate con AMORE....
Un grazie va ai curatori delle 3 mostre, la triade: Maurizio Bernardelli Curuz, Anna Lisa Ghirardi e Marcello Riccioni
Emilio Vedova - Composizione
1960
Tecnica mista su carta, mm 370x280
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