Il romanzo è ambientato in una abazia dell'Italia settentrionale non ben localizzata, costruzione che nella trasposizione cinematografica è stata identificata con LA SACRA DI SAN MICHELE, complesso architettonico che si erge all'imbocco della Val di Susa.
Fino a due giorni fa non avevo idea dell'esistenza di questo luogo magico, finchè nell'andare a far finalmente visita ad un'amica che vive a Trana (TO), l'ho visto affacciarsi tra la foschia: imponente, inquietante, misterioso ed altamente attraente....
Poi ci sono stata portata....
si sale per una stretta strada tra i boschi, ove la vista del complesso si perde e ritrova a più riprese, dopo una serie di curve si arriva al parcheggio dove si lascia l'auto: l'ultimo tratto si può percorrere solo a piedi...introducendo così il pellegrino nell'atmosfera incantata e pacifica che caratterizza l'abazia.
Durante questo tragitto la Sacra è nascosta, si è unicamente immersi in una natura rigogliosa, che rende atemporale il cammino, superata l'ultima curva, quale magnifica scoperta!
devo dire poi che la giornata piovosa e autunnale (nonostate si sia in giugno!), ha amplificato l'atmosfera, incentivando il carattere medievale e fantastico del posto:
Dopo il bosco....
Il caratteristico loggiato esterno dell'abside,
visibile solo dall'esterno e da particolari e impervie posizioni
Il portale dello zodiaco
(gli archi rampanti non sono originali,
ma erti a seguito di un intervento di restauro dello struttura, avvenuto nel 1900)
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