mercoledì 31 dicembre 2014

Ciao 2014! Benatteso 2015

Lo scorso 31 dicembre finiva un anno pesante, senza avvisaglie di grandi cose per il nuovo. 
Ricordo che, a malincuore e tribolata, ero in procinto di chiudere l'attivitá: troppe spese e pochi progetti per il 2014. Poi, il 9 gennaio, a 10 giorni dalla chiusura, il segno che aspettavo per proseguire.
Da lì una prima metà  anno altanelante, siglata dalla solita ricerca di contatti, progetti, alcune indisposizioni fisiche, pochi lavori....Finalmente a giugno il primo entusiasmante evento: la borsa di studio per partecipare al corso su Hanji, a cui è seguita la nascita di "the group 130 paper conservator". A ottobre la riapertura del bando per il riconoscimento del titolo di collaboratore restauratore e la vittoria del bando per insegnare all'accademia di S. Giulia. E poi il concretizzarsi di alcuni progetti, la collaborazione con l'artista Silvia Inselvini, il consolidarsi del rapporto con la galleria Minini, nuovi e vecchi contatti che si ripropongono. Preventivi interessanti.... L'arrivo della carta coreana e la sua sperimentazione nel restauro di opere su carta trasparente, impiegando tecniche e materiali diversi dai miei abituali.
Un finale anno con il botto, per entrare in un 2015 che si presenta in crescita, e che già di per sè sarà un anno di traguardi e festeggiamenti: 10 anni di partita iva, 5 anni dall'inizio dell'avventura "Frammenti di carta", il riconoscimento o meno del titolo di restauratore.....quante cose! ed io che un anno fa ero sul punto di mollare, schiacciata dagli eventi....
Insomma chiudo soddisfatta e riparto con slancio carica di lavori, idee e progetti! 

domenica 28 dicembre 2014

Giovanni Segantini, divisionista anche nel disegno...







"Giovanni Segantini riesce ad essere divisionista anche nei disegni." 


Per capirne l'osservazione, consiglio la visita alla mostra monografica di Milano, visibile ancora per poco, dove, tra le 120 opere esposte, vi è un sorprendente corpus.






Dal 18 settembre 2014 al 18 gennaio 2015
Palazzo Reale


Orari

  • Lunedì, Martedì, Mercoledì, Venerdì: 09.30-19.30
  • Giovedì e Sabato: 09.30-22.30
  • Domenica: 09.30-21.00

mercoledì 24 dicembre 2014

Natale coreano!

Quest'anno il mio desiderato regalo di Natale è arrivato da lontano, e consiste nel kit di carte coreane Hanji, presentate a giugno dalla restauratrice Minah Song, e dalle corrispettive giapponesi Washi.
Le vacanze saranno votate allo studio dell'una e dell'altra tipologia nel restauro di opere su carta trasparente e comparandole anche  nell'uso di diversi adesivi.

Non si finisce mai di fare ricerca e di imparare.

sabato 20 dicembre 2014

una chiesa in un bosco, la nuova fatica di Alessandro Alghisi

"DENTRO A LA SELVA ANTICA" (Purgatorio, XVIII)
La Chiesa di San Zenone all’Arco diventa un bosco. Per il suo intervento l’artista Alessandro Alghisi ha realizzato
un’opera di 150 metri quadrati. Una sfida inedita per un disegno monumentale che trasforma l’antico ambiente della Chiesa, sede della galleria UCAI, in una selva maestosa e rigogliosa, simbolo della linfa vitale dell’universo e della capacità rigenerativa
della natura.
Alessandro Alghisi prosegue in questo modo la sua ricerca: ricorrendo a una tecnica tradizionale, il disegno, lo esilia dai luoghi tradizionali riproponendolo in situazioni inaspettate e in ambienti e dimensioni non convenzionali.

Orari 16 – 19 (da mercoledì a domenica)

mercoledì 17 dicembre 2014

A lezione di tecnica di stampa 2.0

Accademia che vai...lezione che trovi
 
 
Presso l'istituto Santa Giulia è tuttora attivo il corso di incisione, tenuto dal Maestro Carlo Pescatori e dal prof. Angelo Mena.
 
Oggi hanno ospitato me e le mie alunne, ecco come è andata:
 
Carlo Pescatori disquisisce sulla calcografia
 
 
 
 
un piccolo tesoro trovato in un mercatino: una lastra in rame originale di
ANDREA VESALIO, padre dell'anatomia moderna
e incisa a bulino nella bottega di Tiziano a Venezia
Il prfo. Angelo Mena inchiostra la lastra di Vesalio
la lastra a registro, pronta per essere stampata
particolare della lastra inchiostrata
il torchio calcografico a stella
e stampa fu!
Da una lastra si può continuare a stampare, finché i tratti non sono del tutto schiacciati*
Questa è arrivata a noi in buono stato, a parte qualche piccola ossidazione della zona superiore.
Esemplari stampati in tempi diversi sono degli originali tardi.

 

* - Matrici realizzate ad acquaforte possono tirare circa 80/120 esemplari;
   - Matrici xilografiche meno di 100;
   - Matrici a bulino 60/90;
   - Matrici ad acquatinta meno di 50;
   - Matrici a puntasecca 10/20
   - Pietre litografiche e matrici acciaiate 200/300.

martedì 16 dicembre 2014

RELATORE

In questo 2014, per non farmi mancare nulla, sto seguendo pure la tesi di un'alunna del passato anno di LABA (libera accademia bresciana d'arte)

L'elaborato ha come fulcro la conservazione e il restauro di stampe giapponesi. In particolare si sta lavorando su quattro diverse opere, differenti in tipologia, carta, degradi e necessità espositive.

Devo dire che è un compito abbastanza faticoso, nonché di una certa responsabilità, ma al tempo stesso mi sto divertendo a pensare e a fare varie prove. In alcuni casi idee assurde, come far rilegare le pagine dello scritto con il metodo giapponese, giusto per restare in tema!

Oggi, poi, memori del laboratorio di chimica fatto alla cartiera di Toscolano*, è stata la volta dell'indagine sulle fibre di carta, costituenti i vari fogli, mediante l'uso del reattivo di Herzberg. Pur recuperando minimi frammenti e in assenza di un microscopio, si sono fatte interessanti scoperte, a consolidare le nostre supposizioni sulla natura delle opere stesse.

Si sta anche pensando ad un montaggio specifico per una delle stampe, eseguita su una carta volutamente stropicciata. Insomma, tanta carne sul fuoco: speriamo di non bruciarla!

Per ora non posso dire altro di specifico, i risultati saranno pubblicati a febbraio; nel frattempo si continua a studiare, sperimentare e fare!


*http://frammentidicarta.blogspot.it/2011/11/piccoli-chimici-crescono-laboratorio.html

lunedì 15 dicembre 2014

HANJI meets the WORLD

 
 
 
 
 
Al seminario avremo un "infiltrato" d'eccezione, il collega e "mentore" Alessandro Sidoti, restauratore in carica alla Biblioteca Nazionale di Firenze.
 
 
Attendo entusiasta e curiosa sue notizie.
 


Serotipia

Della serie "non si finisce mai di imparare", oggi sono incappata in una nuova tecnica di stampa, mai sentita prima: la SEROTIPIA. Tanto rara che anche le ricerche sul web non danno grandi risultati, e soprattutto non ne esiste una voce su Wikipedia, ove la qualunque è segnalata.

Viene inventata attorno agli anni '50 dal perugino Paolo Ascani, in arte Nuvolo (Città di Castello, 1926-2008), che affina al massimo la serigrafia, rendendola una tecnica pittorica monotipica. La definizione, invece, si deve a Emilio Villa (Affori 1914 - Rieti 2004) artista, poeta, biblista, intellettuale, fondatore di riviste e iniziative culturali, promotore di talenti artistici e co-direttore del periodico della Fondazione Origine “Arti visive”, ove Nuvolo è collaboratore.


Di seguito le uniche descrizioni, abbastanza esaustiva, trovate:


"SEROTIPIA.
Nome dato da Emilio Villa a questa tecnica serigrafica inventata a Roma da Nuvolo nei primi anni ’50. Occorre usare un medio diverso per ogni colore, così che non si possano mescolare tra di loro. Dopodichè, disponendo sul telaio serigrafico contemporaneamente tutti i colori, con una sola passata della racla, si ottiene un “unico”. Ogni opera è un pezzo di bravura e virtuosismo. Questo risultato è possibile solo se si ha il controllo assoluto del mezzo tecnico."
cit. http://www.marcobaldicchi.it/web/?page=5561-0&lang=ITA


 " Se la serigrafia artistica di derivazione industriale, di cui Nuvolo era maestro indiscusso a livello internazionale, si individua come tecnica a stampa nella quale l’immagine è il risultato di tante battute di telaio sul foglio quanti sono i colori impiegati, le serotipie rovesciano la tecnica tradizionale e l’artista, inventa un nuovo modo di operare ottenendo matericità e stupefacenti effetti pittorici in un’unica battuta, sempre con il telaio ma con un vastissimo numero di colori."
cit. https://aldoiori.wordpress.com/2012/04/02/nuvolo/

In sostanza i cambi tonali si ottengono con un'unica inchiostratura a più tinte della tela serigrafica, anzichè da diversi passaggi giustapposti, come vuole la tecnica tradizionale.




È possibile vedere due esemplari alla:

Collezione Paolo VI - arte contemporanea,
via Marconi, 15 - Concesio (Brescia),

Museo aperto dal martedì al venerdì nell'orario 9-12 e 15-17,
e il sabato dalle ore 14 alle 19.

Tel. +39 030 21.80.817
Fax +39 030 27.50.885.




sabato 13 dicembre 2014

Quando si dice "Il peso della cultura"....


Sotto l'ammasso di blocchi di marmo, abbinati a libri&faldoni, contenenti appunti e dispense, si sta spianando una carta trasparente (1100x1500 mm) con il metodo duro-morbido*: 




                                                    "il peso della cultura" all'opera


                                 





L'intervento proseguirà impiegando carta Hanji per la sutura degli strappi, il risarcimento delle lacune e l'applicazione dei falsi margini

Il tutto fa parte del progetto di ricerca de "The Group 130° Paper Conservator", basato sull'uso della carta coreana nel restauro dei materiali cartacei. Nell'aprile 2015, il risultato di tale studio sarà presentato a Londra al convegno "Adapt and Evolve". 
vedi anche http://frammentidicarta.blogspot.it/2014/11/save-date-friday-10th-2015-in-london.html


to be continued......



*Homburger, H. Korbel, B. 1999. "Architectural Drawings on Transparent Paper, Modification of conservation traeatments", AIC, The book and paper group, Vol. 18, pp.25-33

Aspettando la neve....

È un Frammenti di carta con Fiocchi ....


                                       







Grazie a Cornici Pinelli, 
che mi regalò il cartone ritagliato innevato!














lunedì 8 dicembre 2014

fabbricare Washi

http://www.jfroma.it/index.php?option=com_content&view=article&id=289:il-segreto-della-carta-washi&catid=4:conferenze&Itemid=135&lang=it



WASHI il segreto della carta giapponese

Dimostrazione di manifattura washi 

a cura di Nobushige Akiyama

Dato il tutto esaurito registrato lo scorso novembre, il maestro Akiyama propone nuovi appuntamenti:

venerdì 12 dicembre 2014

ore 11, 14, 15, 17, 19 (laboratorio 40min. circa, max 30 persone)

 

giovedì 8 gennaio 2014

ore 10, 11, 15, 17, 19 (laboratorio 40min. circa, max 30 persone)


gratuito, su prenotazione: 06 3224754 prenotazioni@jfroma.it

 

La manifattura artigianale della carta giapponese washi è stata riconosciuta Patrimonio Culturale Immateriale dell’Umanità UNESCO il 26 novembre 2014.


Il maestro Akiyama propone a gruppi di massimo 30 persone - per consentire a tutti la visuale attorno alla vasca - la manifattura della carta giapponese tradizionale, svelandone tecniche e aspetti sorprendenti. Appuntamento/happening da non perdere con la nascita del materiale emblema della "levità" artigianale del Giappone di tutti i tempi.

 

La carta giapponese washi

Il Nihon shoki, la più antica cronaca giapponese compilata durante il periodo Nara (710 - 784), riporta che nel 18° anno di regno dell’imperatrice Suiko (610 d.C.) giunse dal regno di Goguryeo in Corea il monaco Damjing che conosceva le tecniche di produzione della carta. Trattandosi della più antica attestazione scritta, questa data è considerata l’inizio della storia della carta in Giappone; occorre tuttavia considerare che allora presso la corte la scrittura era appannaggio di personale proveniente dal continente ed è quindi possibile che la carta fosse già nota o prodotta in un periodo antecedente, anche se al momento non abbiamo testimonianze a sostegno di questa ipotesi.

In Giappone lo sviluppo della carta avvenne parallelamente alla diffusione del buddhismo. Nel VII secolo la necessità di realizzare copie dei testi sacri e le esigenze dell’apparato burocratico del nuovo stato centralizzato alimentarono una forte domanda, tanto che la produzione della carta divenne una questione di rilevanza nazionale. All’inizio dell’VIII secolo fu fondata a Kyoto una manifattura statale di carta (Kamiyain) dove venivano lavorati con le migliori tecniche gli ingredienti selezionati provenienti da ogni regione del paese.

La materia prima per produrre la carta in Giappone si ricava da tre specie vegetali: il kōzodella famiglia dei gelsi, il ganpi e il mitsumata della famiglia delle thymelaeaceae: di queste piante vengono utilizzate le fibre del libro.

Il materiale più diffuso è il kōzo. La sua coltivazione è semplice, i raccolti sono costanti e le fibre, lunghe da 8 a 10 millimetri, sono particolarmente adatte per produrre una carta resistente e durevole: per queste ragioni ancora oggi la maggior parte della carta giapponesewashi è prodotta con questa pianta.

Il peso della leggerezza: sculture in carta kozo di Nobushige Akiyama, mostra in corso – fino all’11 gennaio 2015 - presso il Museo Nazionale d’Arte Orientale è un evento sostenuto da The Japan Foundation – Exhibition Abroad Support Program. 



dialoghi di Presente e Passato: Pea, Mosconi, Tagliaferri e Cresseri...

 

È un dialogo tra presente e passato quello che si incontra presso la mostra

LUCIANO PEA - libri d'artista nello studio Tagliaferri


Il particolare contenitore, un open space su due livelli, da poco ristrutturato, è, infatti, ora il laboratorio di restauro dell'amica e collega Elisabetta Mosconi; in origine era lo studio dell'ingegnere Giovanni e dell'architetto Antonio Tagliaferri, dei quali Beth è discendente.

Ad introdurre l'esposizione del noto artista, il confronto tra due opere, ottenute con la tecnica del pastello, l'una, un ritratto eseguito da Gaetano Cresseri, artista dell'Ottocento bresciano, l'altra, un'atmosfera astratta, tipica del Nostro Pea.

È un continuo alternarsi di passato e presente: 
al muro i disegni dei Tagliaferri e le fotografie storiche dello Studio, 
sui cavalletti i libri d'artista di Luciano,











dall'alto del soppalco i dipinti in restauro ....
 








l'antico e il contemporaneo che si toccano, ci parlano, si fondono in continui racconti....


per info:
Mostra di libri d'artista nello studio Tagliaferri
via Veronica Gambara 2a Brescia. 
Fino al 20 dicembre su appuntamento 3478288057.

lunedì 1 dicembre 2014

10 anni dalla Società Letteraria


INCENDI: FIAMME DISTRUGGONO 90 MILA VOLUMI DELLA SOCIETA' LETTERARIA DI VERONA
Verona, 3 dic. 2004 - (Adnkronos) - Un incendio forse di origine dolosa ha distrutto la notte scorsa migliaia di volumi che la Società Letteraria di Verona aveva depostitato provvisoriamente in un padiglione degli ex magazzini generali di Verona. Il patrimonio librario era composto di circa 90 mila libri, fortunatamente tutti assicurati, che comprendevano anche delle collezioni dell’800 e del ‘900 tra cui importanti lasciti a nobili rappresentanti della cultura veronese.
(Lel/Pn/Adnkronos)





e ancora sul Corriere:
http://archiviostorico.corriere.it/2004/dicembre/06/ladri_libri_incendiano_biblioteca_co_9_041206032.shtml
e su L'Arena
http://blogfantarresto.altervista.org/2004/12/03/incendio-di-libri-ma-vi-par-possibile/?doing_wp_cron=1417466249.6362059116363525390625

Nell'indroduzione del "Bollettino della Società Letteraria" - 2004, l'allora Presidente, dott. Alberto Battaggia, così scrive:

"...Nella notte tra l'1 e il 2 dicembre 2004, uno spaventoso incendio, di origine dolosa, ha devastato il nostro patrimonio librario, distruggendo decine di migliaia di nostri volumi. Un evento drammatico, destinato a rimanere dolorosamente impresso negli annali del nostro sodalizio..."


A seguito di questo surreale evento, i libri, superstiti l'incendio, sono stati alluvionati dai pompieri. Per i successivi sei mesi 4 restauratrici e 49 volontari hanno amorevolmente asciugato quasi 8.000 volumi. 




Lo scorso anno ne parlai qua: 
http://frammentidicarta.blogspot.it/2012/12/ricordi-veronesi.html

Se ne può leggere qui: 
http://www.brescianisrl.it/newsite/ita/stampa.php?tipe=case&id=31
http://www.brescianisrl.it/newsite/ita/xcurrentref.php?id=31&hash=3cec94d83fdfa5b5dd8cfd2d15887c7a
http://www.societaletteraria.it/download/bollettino_2007.pdf
http://www2.regione.veneto.it/cultura/cms/allegati/biblioteche/GBV2005Atti.pdf


Nonostante i 10 anni passati da quel drammatico evento, l'asciugatura effettuata all'epoca, con il metodo del "sottovuoto", è tuttora all'avanguardia e poco documentata. Ho, quindi, in programma di riunire la dott.ssa Daniela Brunelli, allora bibliotecaria, ora Presidente de "La Società Letteraria" e la collega restauratrice Viviana Molinari, che con me coordinò l'intervento di primo soccorso, per ricordare quell'evento e tracciare le operazioni eseguite. 
Insomma, è giunto il momento di tirarne le fila metodologiche e darlo alle stampe...

E chissà magari, dal punto di vista umano, ci sarà modo anche di ricordare quei giorni con le altre nostre colleghe, Eleonora Abate ed Ester Manganotti, e con quegli angeli dei volontari.









                                                                                                                         ...stay tuned.....