Si tratta di un'immensa e complessa opera, di cui così si legge nel comunicato stampa:
"Con l’opera I giorni, Silvia Inselvini, segnalata dai curatori del Premio, presenta un lavoro che nasce da un lungo percorso di riflessione, come se fosse la messa in atto di un rituale. Due grandi stampe fotografiche riproducono i cento fogli di carta semitrasparente sui quali l’autrice ha fatto in modo che i singoli chicchi di riso, da lei intinti nell'inchiostro e poi passati sulla carta, lasciassero traccia della pressione esercitata. Accanto alle stampe fotografiche, da un lato una scatola di carta contiene i fogli che hanno accolto il passaggio della mano e del riso, mentre dall'altro lato, gli stessi chicchi di riso, anneriti, si fanno testimonianza del lavoro compiuto. Il gesto assume un ruolo fondamentale: giorno dopo giorno, la ripetizione dell’azione diventa meditazione sul senso del nostro agire, che come il ripetersi di una preghiera si fa denso di senso. Si tratta dunque di una mostra tanto «silenziosa», quanto intensa e profonda nella sua capacità di farci riflettere su alcune dimensioni fondamentali del mondo di oggi."
Il mio intervento è consistito nel montaggio di tutti i cento fogli, di carta solforizzata, su altrattante cartelle, realizzate a mano, e costituite da un piatto in cartoncino 0,5 mm e dalla copertura in carta barriere (80 gr/mq). I disegni sono stati fissati al fondo con angolini adesivi, in polietilene e acid-free. Cinquanta opere, poi, sono state inserite in una scatola eseguita su misura. Il tutto assemblato con le mie manine e impiegando materiali adatti alla conservazione.
Devo ammettere che, per una condizione fortuita, tutti i prodotti impiegati, e da me normalmente usati, hanno una nuance e una trasparenza/opacità che si sposa perfettamente con l'idea e l'opera di Silvia, diventando, perciò, un naturale elemento dell'installazione. Personalmente non amo l'uso dei triangoli adesivi, ma in questo caso si voleva mantenere i disegni inattacati, e il più possibile inattaccabili. Il supporto scelto dall'artista, infatti, ha un aspetto piuttosto etero, difficile però da preservare. La carta solforizzata, e più in generale tutte le carte trasparenti, sono molto delicate, qualsiasi accidente è di difficile risoluzione e va da inficiare la consistenza ed estetica dell'opera. Credo che questa sia la soluzione meno invasiva e più efficace, per di più è esteticamente coerente: quando Conservare diventa Design.
"I GIORNI" è visibile sino al 24 gennaio
dal martedì al sabato, con orario 16:00-19:00
C/o la Fondazione Culturale San Fedele
- Piazza San Fedele, 4 - Milano
parte della mostra
"Ricerche nel quotidiano
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Andrea Francolino, Afran e Silvia Inselvini a confronto"
per info:
www.centrosanfedele.net
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