FRAMMENTI DI CARTA

un collage d'arte, colori, viaggi e passioni in carta, visto con gli occhi di una restauratrice sognatrice....

lunedì 20 settembre 2021

essere artisti tra due guerre

Ecco la nuova mostra della Civica Raccolta del Disegno di Salò:

Esposte carte di: Alessandro Milesi, Angelo Landi, Romolo Romani, Mario Sironi, Aldo Carpi, Rina Soldo, Filippo de Pisis, Paul Mansouroff, Lucio Fontana, Orfeo Tamburi, Atanasio Soldati, Wilfredo Lam, Graham Vivian Sutherland, Giuseppe Capogrossi, Fausto Melotti, Gino Meloni, Alberto Viani, Arturo Bonfanti, Zoran Mušič, Pinot Gallizio, Giacomo Manzù, Corrado Cagli, Afro, Ennio Morlotti, Regina, Osvaldo Licini, Giulio Turcato.
Pubblicato da Licia Zorzella alle 22:56 Nessun commento:
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Etichette: CIVICA RACCOLTA DEL DISEGNO DI SALO'

venerdì 10 settembre 2021

In questa estate ho lavorato su tante opere diverse per autore, datazione, tecnica d'esecuzione, formato e committenza, ed infine esposte in mostre e fiere nazionali e internazionali. (Museo Bodini, Scuderie del Quirinale, MAR di Ravenna, Mart di Rovereto, Miart, Galleria Martina Simeti, fiera Seul, comune di Albino, Mudec)

Sono molto contenta del risultato di ciascuna, considerando che sono la peggiore giudice del mio operato. 

Ringrazio chi mi ha sostenuto tecnicamente Cornici Pinelli e chi si è affidato a me (Fondazione Brescia Musei, Civica Raccolta Bertarelli, Raccolte storiche di Milano, Archivio Pietro Leddi, Galleria Martina Simeti, Maurizio Donzelli, Silvia Inselvini), e ai direttori dei lavori.

Tanta fatica e impegno ogni anno vengono ben ripagati :-). Mollare mai. Fe_Licia
Pubblicato da Licia Zorzella alle 13:22 Nessun commento:
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Etichette: MISCELLANEA

mercoledì 9 giugno 2021

ANTONIO SCACCABAROZZI. CARTA CANTA

 


La Civica Raccolta del Disegno di Salò e l’Archivio Scaccabarozzi

presentano

ANTONIO SCACCABAROZZI. CARTA CANTA

a cura di Ilaria Bignotti e Anna Lisa Ghirardi 

18 luglio-12 settembre 2021

Salò (BS), MuSa, Civica Raccolta del Disegno di Salò Via Brunati 9

Orari di apertura: venerdì-sabato- domenica 10.00 alle 18.00

Info: tel. MuSa 0365/20553 (in orari di apertura)

info@museodisalo.it           

civicaraccoltadisegnosalo@gmail.com


Venerdì 16 luglio, alle ore 11:30, si terrà online la Conferenza stampa della mostra.
È possibile partecipare, accedendo a questo link: https://meet.google.com/jup-yjem-kbb

Si richiede gentilmente di accedere in orario e di tenere una volta ammessi dall'organizzazione della Conferenza stampa i microfoni disattivati.


La mostra Antonio Scaccabarozzi. Carta Canta è un’importante retrospettiva organizzata dalla Civica Raccolta del Disegno in stretta collaborazione con l’Archivio che lo rappresenta.

Grazie a molte opere anche inedite, il percorso espositivo intende omaggiare la ricerca di un artista straordinario, protagonista dell’arte italiana degli anni Sessanta e Settanta e sperimentatore dei linguaggi e dei materiali pittorici tra anni gli Ottanta e il nuovo Millennio.

Antonio Scaccabarozzi fu ospite della galleria salodiana Centro d’arte Santelmo per due personali: una nel 1972 e l’altra nel 1991. Questa retrospettiva si colloca quindi a distanza di trent’anni esatti, come
una sorta di appuntamento necessario nella cittadina lacustre. Una selezione di lavori ci conduce dagli anni Settanta ai primi anni Duemila: 
Dattilografie, Dattilotipie, Fustellati, Prevalenze, Misura-Distanza- Peso, Quantità libere e Velature in un percorso rappresentativo dell’intensa ricerca compiuta in oltre trent’anni; in una teca, come uno scrigno di memorie, sono esposti inoltre alcuni disegni -accompagnati da versi- della fine degli anni Cinquanta.

Il pubblico scoprirà che la sua indagine nasce in primis dallo sguardo sulle cose, dal modo in cui, ancor prima di usare i mezzi del fare artistico, in nuove continue sperimentazioni e verifiche, Scaccabarozzi sa guardare attorno a sé. Si tratti di un giardino, di un paesaggio, di un muro coperto d’edera, del filtro tra l’interno e l’esterno, di un tempio greco,...ogni cosa che egli guardava era fatta di dettagli, di colori, di spazi, ma anche di angolazioni, di rapporti, di connessioni e contrapposizioni, di armonie e tensioni, aspetti che -attraverso la sintesi- sapeva trasferire nell’opera. Il suo linguaggio, che ha fagocitato anche l’arte programmata e quella concreta, è giunto ad un particolare minimalismo lirico, in cui l’applicazione di metodo e rigore non ha determinato un esito prevedibile, lasciando ampio spazio all’inaspettato. Carta canta appare pertanto un titolo pertinente a questa mostra di opere cartacee, fragili e leggere, memori di sensazioni palpabili e di evocazioni sussurrate, fedeli al concetto della poesia del fare.

BIOGRAFIA (1936-2008)
Antonio Scaccabarozzi nasce nel 1936 a Merate (Lecco). A Milano dal 1951, segue i corsi serali della Scuola Superiore d’Arte Applicata del Castello Sforzesco, nella sezione Pittura. Coinvolto nell’ambiente culturale milanese di quegli anni, frequenta il quartiere di Brera dove incontra artisti quali Carlo Carrà, Piero Manzoni e Lucio Fontana. Diplomatosi nel 1959, si trasferisce a Parigi dove lavora come pittore di scena e approfondisce i linguaggi artistici del tempo e le avanguardie storiche. I lavori di quegli anni ne sono chiaramente influenzati, con rimandi a Hans Arp e Fernand Léger. Dopo Parigi sono i soggiorni a Londra, e due lunghi viaggi in Olanda e Spagna. Dalla metà degli anni Sessanta, il lavoro di Scaccabarozzi rielabora le istanze concretiste, programmate e di nuova astrazione, definendo il proprio linguaggio visuale come 
Equilibrio Statico-Dinamico, con chiaro riferimento al Neoplasticismo e al Cinetismo europeo. Rientrato in Italia, a Milano, si trasferisce per un breve periodo nel Quartiere delle Botteghe di Sesto San Giovanni, e qui si confronta con personalità quali Castellani, Bonalumi, Vermi, De Filippi, Fabro, Nagasawa. È a partire dalla fine degli anni ’60 che Scaccabarozzi definisce programmaticamente un piano di lavoro basato su un metodo rigoroso, destinato negli anni a tradursi in
cicli di opere dove proprio la tensione tra perseguimento della regola e suo necessario superamento dà risultati inattesi e di novità rispetto allo scenario europeo. Sono dei primi anni Settanta i 
Fustellati, formati da
una successione di elementi cilindrici, ottenuti lavorando con una fustella e praticando sul supporto neutro elementi modulari emergenti o incavati, di diversa e graduale dimensione ed estensione. Nel clima linguistico 
nord-europeo l’artista trova quindi una sua ideale collocazione e istanza di ricerca. È dei primi anni Settanta anche l’elaborazione di un nuovo ciclo di lavori, definiti Prevalenze: il supporto, neutro, si anima di punti, dapprima monocromi, poi colorati, disposti sulla tela o tavola in un ordine che risulta da un calcolo matematico esatto. A partire dal 1983, l’artista avvia una nuova fase, partendo concettualmente dall’idea che stendere una quantità di colore sia già fare pittura, e così liberandosi dai calcoli e da ogni forma evidente e obbligata di schema prestabilito. Nascono le Quantità libere, che poi portano Scaccabarozzi a sperimentare e scegliere un nuovo materiale: il foglio di polietilene. Se le Quantità libere sono il corpo della pittura, gli Essenziali – così l’artista nomina questo ciclo di lavori che si avvia con il nuovo decennio ’90 – ne diventano l’ossatura. Alla sua ricerca, sono intanto dedicate le prime mostre antologiche: dalla citata Retro-spektive 1965- 1993, alla Galerie Hoffmann di Friedburg a quella a Villa Zanders a Bergisch Gladbach nel 1994.Alla fine degli anni ’90, Scaccabarozzi torna a quello che era stato il supporto delle sue Quantità libere: il polietilene. Gradualmente i fogli di polietilene diventano membrane cromatiche fluttuanti nello spazio, sospese dalla parete e dal soffitto grazie al filo di nylon. Dal 2002 si sviluppano le Ekleipsis, formate da due fogli plastici di diverso colore. Nel 2003, Scaccabarozzi approda alle Banchise: si tratta, in questo caso, di un’altra variazione sul tema del polietilene, in quanto qui la riflessione è tra dimensione-foglio più esposto/in evidenza e quella invece nascosta. Attorno al 2005 l’artista sente la necessità di tornare al dipingere: stende sottilissimi veli di colore ad olio, su un colore-base steso su tela o cartone telato, così da stabilire una pellicola che assorba e diversamente diffonda la luce incidente: sono le Velature. Un incidente interrompe drasticamente la vita di Antonio Scaccabarozzi nell’agosto 2008. La sua eredità è assunta pienamente da Anastasia Rouchota, moglie ed erede universale dell’artista che nel 2010 fonda l’Associazione Archivio Antonio Scaccabarozzi, la cui principale attività è di studiare, approfondire e promuovere la ricerca e l’opera dell’artista, considerata nella sua totalità di espressione; a tal fine, l’Associazione porta avanti l’archiviazione scientifica e ragionata della sua intera opera; incoraggia e sostiene le giovani generazioni di studiosi; collabora attivamente con enti di ricerca nazionali e internazionali. Particolare attenzione è rivolta al valore dell’archivio inteso non solo come mezzo per la catalogazione dell’opera dell’artista, ma anche come motore di relazioni, scambi e collaborazioni con gli altri archivi d’artista.

L’Archivio Antonio Scaccabarozzi nasce due anni dopo la morte dell’artista, nel 2010, dalla necessità di storicizzare l’artista e di portare ad una seria e costante valorizzazione della sua opera. L’Associazione Archivio Antonio Scaccabarozzi ha come principale attività quella di studiare, approfondire
e promuovere la ricerca e l’opera dell’artista Antonio Scaccabarozzi (1936- 2008), considerata nella sua totalità di espressione; a tal fine porta avanti l’archiviazione scientifica e ragionata della sua intera opera attraverso un database appositamente realizzato e volto a rendere pubblicabile l’intera opera catalogata dell’artista Antonio Scaccabarozzi. Seguendo gli ideali
del pensiero di Scaccabarozzi, l’Associazione promuove la ricerca attorno all’opera dell’artista, incoraggiando le giovani generazioni di studiosi e collaborando attivamente con enti di ricerca nazionali e internazionali. Tra le recenti attività: l’ideazione di un percorso di fruizione dell’opera dell’artista per persone cieche e ipovedenti, sviluppato con l’Istituto dei Ciechi di Milano e la realizzazione di workshop condotti con gli studenti dell’Accademia 
di Belle Arti Albertina di Torino, al fine di sensibilizzare i giovani sui temi portanti della ricerca di Scaccabarozzi, temi di valenza universale e sociale quali: la visione e la complessità del rapporto tra percezione e conoscenza; l’ecologia e il riuso dei materiali plastici; la sensibilità nei confronti dello spazio e dell’ambiente; l’idea di un’arte democratica capace di rivolgersi a tutti. L’Associazione promuove inoltre giornate di studio, talks etavole rotonde che, partendo da questi temi, sensibilizzino il pubblico e coinvolgano il mondo della scienza e della cultura. Particolare attenzione è inoltre rivolta al valore dell’archivio inteso non solo come mezzo per la catalogazione dell’opera dell’artista, ma anche come motore di relazioni, scambi e collaborazioni con gli altri archivi d’artista.

La Civica Raccolta del Disegno è nata nel 1983 dall’idea di Pino Mongiello, allora assessore alla cultura, dell’artista Attilio Forgioli e del critico d’arte Flaminio Gualdoni, con il contributo iniziale di alcuni sostenitori privati. Il primo nucleo della raccolta è infatti costituito dalla donazione delle opere acquisite dai sostenitori, progressivamente incrementata da donazioni di artisti e acquisti. Negli anni ‘80 e ’90 la Raccolta, oltre alle periodiche mostre delle acquisizioni, ha realizzato esposizioni personali di artisti e promosso conferenze sull’arte contemporanea italiana. Negli anni successivi una significativa selezione delle opere della Raccolta è stata esposta al Museo d’Arte Moderna e Contemporanea di Gazzoldo degli Ippoliti (Mn), al Museo d’Arte Moderna Galleria Klatovy (Repubblica Ceca), con il quale si realizzò uno scambio culturale, al Museo d’Arte Contemporanea di Lissone (Mi),
al Museo della Permanente di Milano, alla Casa degli artisti di Tenno (Tn),
alla Pinacoteca Civica di Civitanova Marche (Mc) e a Palazzo Martinengo
a Brescia. L’istituzione, che ha raggiunto un carattere permanente, anche
a seguito della convenzione per la sua gestione, stipulata con la Provincia
di Brescia nel 1989, ha un deposito, un archivio e una sezione espositiva presso il MuSa. Suo compito è quello di costituire un fondo collezionistico pubblico di opere prevalentemente su carta e promuoverne lo studio e la fruizione. La raccolta è oggi costituita da circa di 800 opere di artisti del Novecento, con particolare interesse all’arte italiana dal secondo dopoguerra ad oggi. Il Comitato direttivo è composto da membri nominati dal Comune e dalla Provincia di Brescia, oltre al Sindaco di Salò, che lo presiede, ed un conservatore-curatore.

Comitato direttivo Civica Raccolta del Disegno di Salò

Giampiero Cipani,

Sindaco di Salò e Presidente della Civica Raccolta del Disegno

Giovanni Cigognetti
Vincenzo Denti
Attilio Forgioli
Pino Mongiello
Roberto To
ffoli
Lucia Zorzella

Anna Lisa Ghirardi 

Curatrice e conservatrice 

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Etichette: CIVICA RACCOLTA DEL DISEGNO DI SALO'

martedì 4 maggio 2021

Non si smette mai di studiare: "paper and water"



Nuova edizione del libro di G. Banik e I. Brückle. Oltre 600 pagine sulla carta e la sua interazione con l'acqua, dalla fabbricazione alla esposizione e conservazione.

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Etichette: TESTI

martedì 27 aprile 2021

Giornata Mondiale del Disegno

Oggi è la giornata mondiale del disegno, espressione artistica che mi accompagna sin da bambina. Al tempo come artista in erba, che entusiasta passava il tempo a rappresentare cose, eventi ed emozioni. Gli anni sono passati e il disegno è rimasta la mia passione, ne sono diventata il "medico", che lo studia, cura e conserva.

Festeggio ripensando alla gioia di bambina, a tutti i manufatti  realizzati con questa tecnica, che negli anni ho restaurato.



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Etichette: EVENTI, MISCELLANEA

sabato 17 aprile 2021

HAPPY BIRTHDAY FRAMMENTI DI CARTA

11 anni di noi.
Happy birthday FRAMMEMTI DI CARTA studio di conservazione e restauro opere d'arte su carta e pergamena...

In questi anni anche conservazione e restauro di arte polimaterica moderna e contemporanea, fotografie, consulenze ad artisti, docenza.... che par essere passato molto più tempo dalla tua nascita e mia rinascita.

Un grande grazie a chi ha contribuito a tutto questo!

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Etichette: EVENTI

domenica 4 aprile 2021

BUONA PASQUA 


Bordure référence Planche 11089, Manufacture Jean Zuber et Cie, dessin Briguet, 1926, Rixheim, France, impression à la planche.
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martedì 9 febbraio 2021

citazioni

https://www.instagram.com/p/CLEDci1nrdA/?igshid=1mp52358h9ksb



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Etichette: MISCELLANEA, OPERAZIONI

lunedì 8 febbraio 2021

Il TAR del Lazio ha sentenziato.

Con sentenza n. 1568/2021, depositata oggi 8 febbraio 2021, il T.A.R. per il Lazio - Roma ha rigettato il ricorso proposto dall’Associazione ORA – Organizzazione Restauratori Alta-Formazione, “stante la palese infondatezza delle ragioni della ricorrente”.

Il T.A.R. ha in particolare affermato che con la modifica dell’articolo 182 del D.lgs. 42/2004 la qualifica di restauratore di beni culturali “abilita de plano il relativo titolare all’esercizio della corrispondente professione… Ciò in considerazione della mancata previsione, avuto riguardo all’esercizio della professione di restauratore dei beni culturali, di un esame ‘abilitante’ successivo al conseguimento della ‘qualifica’ di restauratore, nonché della mancata istituzione di albo professionale ad hoc, avente valore costitutivo, per come invece previsto, ad esempio, per la professione forense ovvero per quella di ingegnere”.

Di conseguenza, il Giudice amministrativo ha osservato che tutti i soggetti contemplati nell’elenco tenuto dal MIBACT “hanno ex lege la medesima qualifica di restauratore di beni culturali, abilitante all’esercizio della relativa professione, senza che tra gli stessi possa dirsi esistente, in ragione del differente titolo di acquisizione (superamento della cd. fase transitoria ovvero regime ordinario), alcuna distinzione di valore, che invero non trova riscontro né nella lettera delle disposizioni normative di rango primario e secondario sopra richiamate né nella ratio legis alle stesse sottesa”.

Per il T.A.R. del Lazio “La qualifica di restauratore di beni culturali è, dunque, unica ed ha egual valore abilitante alla professione avuto riguardo ai relativi settori di competenza e ciò indipendentemente dal percorso seguito per il conseguimento della stessa, secondo quanto previsto dalla normativa sopra richiamata”, mentre gli elenchi attualmente tenuti dal Mibact “sono del tutto privi di qualsivoglia valore costitutivo del diritto ad esercitare la professione di restauratore di beni culturali giacché siffatto diritto discende ope legis, a prescindere dalla predisposizione di albi/elenchi di sorta, dall’intervenuta acquisizione della qualifica in questione”.

In definitiva, con tale pronuncia il T.A.R. ha ribadito che la legge prevede l’esistenza di un unico elenco, “laddove gli iscritti dovranno legittimamente risultare differenziati soltanto in ragione del relativo settore di competenza e non anche, per come pretenderebbe l’Associazione ricorrente, in funzione del ‘titolo’ della rispettiva qualifica. Diversamente opinando, a carico dei soggetti diversi dai diplomati S.A.F. ante 2009, che hanno, al pari di questi ultimi, positivamente superato la procedura selettiva di cui all’art. 182 citato, si determinerebbe proprio quell’ingiustificato trattamento discriminatorio a torto dedotto dall’Associazione ricorrente a danno dei propri iscritti”.

La decisione va accolta con grande soddisfazione, poiché dando ragione alla stragrande maggioranza dei restauratori abilitati individua correttamente sul piano ermeneutico i punti cardine di una normativa (l’articolo 182 del Codice dei beni culturali e del paesaggio) pensata proprio per superare ogni discriminazione all’interno della categoria e per garantire la realizzazione degli interventi conservativi ad opera di professionisti effettivamente qualificati.
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Etichette: LA RAGIONE DEL RESTAURO

mercoledì 3 febbraio 2021

Brescia gialla riapre i suoi tesori

Finalmente la Lombardia è tornata gialla e con essa i Musei possono riaprire.

Brescia festeggia offrendo le entrate per tutto il mese di febbraio, previa prenotazione obbligatoria. Finalmente, quindi, sarà possibile vedere la "Vittoria Alata", statua bronzea del I sec. d.C., che aspetta da mesi l'essere rimirata, dopo i due anni di restauro conservativo, a cui è stata sottoposta. Nella nuova nuova collocazione, studiata dall'architetto Navarro Baldeweg, risplende eterea per sempre a noi visibile.

È, invece, l'ultima occasione per vedere la mostra "Raffaello. L'invenzione del Divin pittore" presso il Museo di Santa Giulia, che chiude il 15 febbraio. In essa sono esposte oltre cento opere, tra incisioni e oggetti d'arte, tratte da invenzioni raffaellesche e prodotte in Italia e in Europa dall'inizio del Cinquecento alla metà dell'Ottocento. È il racconto di un'epoca e la costruzione di un mito, a partire dalle collezioni civiche Bresciane che raccolgono più di seicento fogli d'après di Raffaello, tutti restaurati, in grande quantità da me, per l'occasione.

È una mostra eccezionale e unica nel suo genere, e non lo dico perchè sono di parte! Il Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale l'ha infatti selezionata, attraverso la Direzione Generale per la Promozione del Sistema Paese, tra i progetti espositivi che vuole portare nelle proprie sedi all'estero. Nei prossimi mesi la mostra compirà una tournée europea! 

È un peccato che la pandemia l'abbia tenuta chiusa per tutti questi mesi, ma c'è ancora tempo per recuperare il tempo perduto. Correte! Io me la vedrò per la terza volta, perchè non mi stanca mai, anzi oggi volta nuovi particolari e racconti vanno ad arricchire la mia passione.


Una delle mie bambine, tra le preferite:
    
    Ugo Da Carpi - Cena a casa del fariseo.
    Chiaroscuro a tre legni.


   


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Etichette: EVENTI, MISCELLANEA

venerdì 29 gennaio 2021

settimana del restauratore conservatore

Leggo sulla pagina social di una collega che questa sia la settimana del restauratore conservatore....mai saputo, ma mi piace pensare che la nostra festa cada nei giorni cosiddetti della "merla". Sia per la leggenda legata a questo uccello, sia perchè per tradizione contadina incarnano la fine dell'inverno e l'inizio del risveglio. Un po' come romanticamente penso noi restauratori facciamo con le opere: allontando le fonti di degrado, risanando la consistenza materica originale e ripristinando l'integrità estetica risvegliamo le opere che ci vengono affidate.

Tanti auguri a noi che con passione e competenza ci prendiamo cura della storia e del bello.



ĺ

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Etichette: MISCELLANEA

martedì 26 gennaio 2021

penna colla: cambio destinazione d'uso

Nel mondo del restauro, tra le poche attività realmente creative c'è il cambio d'uso di materiali e strumentazioni. Vaporizzatori presi dagli scaffali di parrucchieri ed estetisti e usati per umidificare e consolidare pigmenti; feltri di cotone rubati dalle credenza della nonna e impiegati per lavare opere o per spianarle; gomme trafugate dagli astucci dei nipoti per la pulitura a secco; attrezzature sfilate dalla cassetta del carpentiere a creare essiccatoio; tubi presi in negozio di idraulica per arrotolare grandi formati.... e così via ancora! 

La novità che presento oggi giunge diretta dal Giappone, patria a cui ciascun restauratore della carta deve gran parte delle proprie tecniche: la penna colla che si trasforma in penna ad acqua, alla stregua di un Pokemon.



Questo semplice strumento, nato per saldare insieme fogli di carta, una volta svuotato del collante presente all'interno del suo refil, diventa un puntuale dispensatore di liquidi, a permettere tagli all'acqua di precisione. Di fatto si ottiene un uso contrario a quello per cui è nato. 


"Tutto dipende da come noi guardiamo le cose, e non da come le cose sono di per se stesse" direbbe Jung.


1. traccia con il punteruolo





2. passaggio con la penna d'acqua, per ammorbidire 
la fibra della carta, che così non si spezza di netto.





3. strappo della carta e permanenza del pelo



                                                                    4. risarcimento lacuna


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Etichette: GIAPPONE, MATERIALI

mercoledì 13 gennaio 2021

Recensioni&Considerazioni

Recensioni che fanno bene al cuore, da galleria di arte contemporanea milanese,  per cui ho fatto un lavoro su un'opera polimaterica:

 "Io mi sono trovata benissimo, sei stata professionale, precisa e onesta quindi sicuramente se avremo bisogno sarai la prima che chiamerò"

Non sono solita incensarmi, ma ogni tanto ci sta, soprattutto quando la strada si fa difficile, come ora. Il 2020 per me è stato un anno di bei lavori e soddisfazioni, con un piccolo rallentamento, ma nulla di preoccupante. Questo 2021 mi mette un po' in agitazione: il mondo culturale è al palo. I musei sono chiusi, e con essi mostre ed esposizioni; le fiere sono inesistenti e i privati/collezionisti hanno certamente altre priorità. Basterà la buona reputazione che ho maturato in tanti anni di lavoro, differenziazione (non solo opere d'arte su carta), studio, contatti ecc.. per raccogliere quanto è possibile? 

Io, nel frattempo continuo a seminare e a curare quanto c'è e c'è stato! 


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Etichette: MISCELLANEA
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