giovedì 27 aprile 2017

incongruenze

La scorsa settimana alcune mie ex alunne si sono laureate a pieni voti. Certamente meritevoli del loro punteggio e del loro titolo di studi. Ora sono, infatti, RESTAURATRICE DI OPERE D'ARTE.

Mi fa specie tutto ciò...Loro hanno il titolo, io ancora no, e non so nemmeno quando potrò ottenerlo.

Incongruenze

lunedì 17 aprile 2017

7 anni in Frammenti di Carta

 

Nei giorni scorsi mi domandavo quale fosse il mio sogno, non trovavo risposta, mi sentivo persa....ed oggi, a 7 anni dall'inaugurazione del mio laboratorio, so che i miei desideri risiedono qui, nel mio lavoro, che è passione e vocazione.



Felice colui che ha trovato il suo lavoro; non chieda altra felicità.
(Thomas Carlyle)


Il lavoro non mi piace – non piace a nessuno – ma mi piace quello che c’è nel lavoro: la possibilità di trovare se stessi. La propria realtà – per se stessi, non per gli altri – ciò che nessun altro potrà mai conoscere.
(Joseph Conrad)

sabato 15 aprile 2017

Vaisakhi

Oggi 15 aprile è festa! 
Oggi è VAISAKHI, giornata importante per induisti, buddisti e sikh.

Pur non professando nessuna delle tre fedi, per me è un evento importante. Frammenti di carta ha sede in uno dei quartieri maggiormente popolati da Panjabi e Sikh, quindi, la festa è da me vissuta in pole position. Inoltre, 7 anni fa l'inaugurazione del mio nuovo laboratorio ha coinciso proprio con essa, ed ha, finora, portato bene, secondo lo spirito Sikh.



Ecco di cosa si tratta, grazie al racconto preso dal blog passo in India https://passoinindia.wordpress.com/?s=vaisakhi
"(...) commemora il giorno in cui, nell’anno 1699, il decimo Guru Sikh, Gobind Singh, ha istituito il Khalsa Panth, cioè l’ordine dei Puri, che detiene il potere temporale (civile, militare, esecutivo) nella comunità Sikh ed ha attribuito il potere spirituale non più ad una persona, come era avvenuto sino ad allora, ma ad un libro il Guru Granth Sahib.  In Punjab (qui la festa si chiama visākhī), la regione del nord India maggiormente abitata da noi sikh,  è quindi  tutta una grande festa. I fulcri religiosi più fervidi di questa festa sono il Talwandi Sabo, il luogo dove il Guru ha vissuto nove mesi completando la scritturazione del Guru Granth Sahib, il nostro libro sacro, il  Gurudwara (tempio) di Anandpur Sahib, cioè il luogo di nascita del Khalsa e il Tempio d’Oro di Amritsar. In realtà, ovunque ci sia un gurudwara, c’è stata una grande folla per pregare e leggere Gurbani, i precetti del libro, cantare kirtan e fare il bagno nella piscina del tempio.  Questa festa è anche l’occasione, per  gli agricoltori, di  ringraziare Dio di aver avuto un buon raccolto e pregare che il successivo sia altrettanto prospero; la sera quindi la gente si è divertita eseguendo la Bhangra, una danza che racconta la storia di tutto il processo agricolo, dalla lavorazione del terreno, alla semina, alla raccolta.  La regione da cui provengo, il Punjab, il cui nome significa “terra dei cinque fiumi” è chiamata “granaio dell’India” perché i prodotti derivati dalla sua fertile terra (riso, mais, grano…) approvvigionano tutta l’india, prevalentemente arida, e costituiscono la prima risorsa del Punjab. Potete quindi comprendere l’importanza di una buona riuscita del seminato. In ogni villaggio la festa va avanti con coloratissimi mercati, abili giocolieri, e avvincenti partite di Kabaddi"

BUONA SEMINA

E

BUON RACCOLTO A TUTTI!

sabato 8 aprile 2017

Restauratori/lavapiatti

Una professione meravigliosa quella del Restauratore, che ci distingue nel mondo..eppure in Italia attendiamo da 16 anni il riconoscimento della qualifica da parte del Mibact e nel frattempo, schiacciati dagli interessi prevalenti delle imprese edili, i lavori sono sempre meno e mal pagati. Il pensiero di arrendersi ogni giorno è dietro l'angolo! (Cit. A. Docci)

MAKING WASHI

Workshop “和紙 (WASHI), un mondo di carta”
L’associazione Fuji in collaborazione con il Maestro Akiyama Nobushige, artista a tutto tondo e specializzato in produzione di washi (carta giapponese) secondo il metodo tradizionale del Giappone, ha organizzato Sabato 8 aprile 2017 un workshop in cui abbiamo avuto la possibilità di conoscere la storia di questo tipo di carta e di produrla con l’aiuto degli strumenti tradizionali.

“In Giappone lo sviluppo della carta avvenne parallelamente alla diffusione del buddismo. Nel VII secolo la necessità di realizzare copie dei testi sacri e le esigenze dell’apparato burocratico del nuovo stato centralizzato alimentarono una forte domanda, tanto che la produzione della carta divenne una questione di rilevanza nazionale. All’inizio dell’VIII secolo fu fondata a Kyoto una manifattura statale di carta (Kamiyain) dove venivano lavorati con le migliori tecniche materie prime selezionate provenienti da ogni regione del paese.
La materia prima per produrre la carta in Giappone si ricava da tre specie vegetali: il kōzo della famiglia dei gelsi, il ganpi e il mitsumata della famiglia delle thymelaeaceae: di queste piante vengono utilizzate le fibre del libro.
Il materiale più diffuso è il kōzo. La sua coltivazione è semplice, i raccolti sono costanti e le fibre, lunghe da 8 a 10 millimetri, sono particolarmente adatte per produrre una carta resistente e durevole: per queste ragioni ancora oggi la maggior parte della carta giapponese washi è prodotta con il kōzo.
Il ganpi, della famiglia delle thymelaeaceae, sin dall’antichità è stata utilizzata per produrre la carta esclusivamente in Giappone; essendo diffice da coltivare ancora adesso si raccolgono esemplari selvatici. Le fibre sono corte, da 3 a 5 millimetri e se ne ricava una carta di grande bellezza, lucente e traslucida, caratterizzata inoltre dalla grana molto fine ma resistente dovuta alla viscosità delle fibre. Nel medioevo la carta di ganpi era chiamata, per il colore che ricorda quello delle uova, torinokokami (“carta dei piccoli di uccello”) ed era definita “la regina delle carte”.
Anche il mitsumata appartiene alle thymelaeaceae. Le fibre sono corte, da 3 a 5 millimetri. Deve il suo nome (“tridente”) alla caratteristica ramificazione. In Giappone è la materia prima principale della produzione di banconote.

RIF. COMUNICATO STAMPA



Chiaramente non ho potuto mancare, ed insieme all'amica cartaia Antonella Fanni, ho finalmente fabbricato un foglio di WASHI! Ora cercherò di farne degli altri impiegando i metodi provati e usando la materia prima recuperata dai ritagli dei vari fogli che normalmente uso e che negli anni ho gelosamente immagazzinato.

Di seguito qualche immagine della bellissima esperienza


BATTITURA DI KOZO
SFIBRATURA DELLE FIBRE DI KOZO


SCOLATURA
RIMOZIONE DEL TELAO


ASCIUGATURA DEL FOGLIO FINITO