martedì 26 gennaio 2021

penna colla: cambio destinazione d'uso

Nel mondo del restauro, tra le poche attività realmente creative c'è il cambio d'uso di materiali e strumentazioni. Vaporizzatori presi dagli scaffali di parrucchieri ed estetisti e usati per umidificare e consolidare pigmenti; feltri di cotone rubati dalle credenza della nonna e impiegati per lavare opere o per spianarle; gomme trafugate dagli astucci dei nipoti per la pulitura a secco; attrezzature sfilate dalla cassetta del carpentiere a creare essiccatoio; tubi presi in negozio di idraulica per arrotolare grandi formati.... e così via ancora! 

La novità che presento oggi giunge diretta dal Giappone, patria a cui ciascun restauratore della carta deve gran parte delle proprie tecniche: la penna colla che si trasforma in penna ad acqua, alla stregua di un Pokemon.


Questo semplice strumento, nato per saldare insieme fogli di carta, una volta svuotato del collante presente all'interno del suo refil, diventa un puntuale dispensatore di liquidi, a permettere tagli all'acqua di precisione. Di fatto si ottiene un uso contrario a quello per cui è nato. 


"Tutto dipende da come noi guardiamo le cose, e non da come le cose sono di per se stesse" direbbe Jung.


1. traccia con il punteruolo



2. passaggio con la penna d'acqua, per ammorbidire 
la fibra della carta, che così non si spezza di netto.





3. strappo della carta e permanenza del pelo



                                                                    4. risarcimento lacuna


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