martedì 2 agosto 2011

DA KANDISKIJ A WARHOL: libri d'artista al castello sforzesco - personale recensione

Finalmente sono andata a vedere la mostra in Castello Sforzesco,
(e di cui avevo dato notizia in precedenza http://frammentidicarta.blogspot.com/2011/07/da-kandiskji-warohl-libri-dartista-al.html)
Finalmente si può dire che il titolo "DA....A...", solitamente specchietto per la allodole, in quest'occasione non disattende le speranze!

All'interno della sala Tesoro, di nome e di fatto visto il contenuto, vi è un compendio di libri d'artista dagli arbori, con gli "Albi Novissima" o "Emporium" (primi esempi di libri d'artista) al contemporaneo, con "BAU" del 2004 (contenitore di cultura contemporanea, ove sono racchiuse opere originali di diversi autori e il senso del libro, così come s'intende per tradizione, risulta quindi del tutto snaturato)

Non si può che rimanere stupiti di così tante opere di artisti importanti.
Opere che sono sia prodotti/oggetto/opera d'arte originali, sia caposaldi della letteratura italiana ("Edipo Re","L'Apocalisse", "Sei personaggi in cerca d'autore", "Pinocchio".....) resi unici dagli artisti che li hanno curati e raffigurati. Si passa dall'uno all'altro con la curiosità e lo stupore di un bambino e come un fanciullo si rimane delusi e infastiditi dal non poterli toccare, sfogliare, annusare e ammirare in toto....
dà fastidio la staticità di opere che nascono per essere vissute, ma ovviamente le questioni conservative non permettono nè la manipolazione nè l'eccessiva illuminazione. Ecco infatti il perchè delle teche e delle fibre ottiche dall'intensità di 50 lux.

E' un susseguirsi di nomi altosonanti, a rischio sindrome di Stendhal....per invogliare alla visita citerei ancora:
MARINETTI -Le Monts en Libertè Futuriste (1919)
DE PERO- De Pero Futurista -(1927) il famoso libro con la legatura a bulloni
AA.VV.  - Documenti d'Arte d'oggi (1958) - con la "scultura da viaggio" Kirigami Pop up di Munari
FONTANA - Lucio Fontana (1958) - con la copertina piena dei suoi buchi (=concetti spaziali)
PALADINO -Don Chisciotte
e così via, la lista è lunga....

Non è però tutto oro ciò che luccica, e se la mostra è veramente un gioiello per gli appassionati, ma anche per i neofiti ed i curiosi, non posso esimermi nel segnalare alcune pecche. Prima fra tutte l'assoluta assenza di indicazioni per arrivare alla mostra, che si trova nel cortile della Rocchetta, per cui, se non si è dei frequentatori del Castello è difficile trovarla. Oltretutto l'entrata è celata da una delle tante impalcature che caratterizzano l'edificio.
Quando finalmente si accede all'esposizione si rischia di rimbalzare fuori: vi è infatti un eccessivo sovraffollamento di pezzi nelle teche....Nonostante i contenitori siano stati incrementati in quantità, sono decisamente pochi e mal sfruttati: quasi la metà di essi è stata impiegata per pannelli esplicativi, che sono si importanti per dare aiuto all'osservatore, ma che potevano essere risolti in altra maniera, dando quindi più aria ai manufatti esposti ed ai visitatori. Per fortuna lo spazio per deambulare è veramente ampio e interessante e quindi l'effetto soffocamento viene smorzato.

Nonostante questi piccoli disagi, consiglio una visita,
è gratis,
è bella,
è diversa dal solito.

Consiglio anche di fare un giro al bookshop e prendere il catalogo che
costa poco,
ha belle immagini,
è completo.

VI HO CONVINTO?

(se vi domandate il perchè dell'assenza delle immagini è perchè spero vogliate andare a vedervi i libri dal vivo e non vi accontentiate delle fotografie di repertorio.....)

fatemi sapere

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