martedì 13 luglio 2010

LO ZEN E L'ARTE DI PREPARARE RINTELATURE

In questi giorni mi sono nuovamente calata in uno dei processi che più amo: la rintelatura.



La rintelatura consiste nell'applicazione di una tela al verso dell'opera e viene effettuata per dare maggiore consistenza e condizionare il manufatto; normalmente viene impiegata per oggetti di “grande formato”, ossia per quelle opere le cui dimensioni sono maggiori rispetto a quelle dei cartoni preposti per la conservazione. I manufatti così trattati possono essere tranquillamente tensionati su telai in legno o acciaio o arrotolati su tubi di P.V.C ricoperti da un foglio di carta permanente o carta barriere (100% cotone anacida e con riserva alcalina).



Tela e carta però si mettono in equilibrio in maniera inversa con l'ambiente in cui sono riposte: all'innalzarsi dell'umidità relativa la carta si rilassa aumentando le sue dimensioni, mentre, all'opposto, la tela si contrae restringedosi. Il contatto diretto con i due materiali è quindi deleterio e, in questo caso, è l'opera ad avere la sorte peggiore, perchè meno resistente. Non a caso le stampe incollate su tela e montate su telaio sono solitemente caratterizzate da ampi strappi e lacerazioni.



Per ovviare a questo incoveniente, e rendere il supporto della tela adatto alla conservazione di opere d'arte su carta, si prepara la superficie applicando su di essa uno strato di carta giapponese. Questo diviene un cuscinetto che rende la tela più simile alla carta e ne mitiga i movimenti, cosicchè il sistema diventi stabile e nel tempo sicuro.



La preparazione della tela è per me una sorta di giardino zen...oltre a rilassarmi, permette di centrarmi e concentrarmi.



Ha in sè diversi aspetti:



lo sfogo fisico: nel tendere la tela e fissarla alla parete con la spara punti;

la pozione magica: nel versare e nel mescolare le colle;


la calibrazione dei movimenti: nel taglio dei fogli e nel gesto sugli stessi, poichè al passaggio del pennello divengono umidi e fragili.


la concentrazione e i contatto con se stessi - la respirazione -: nell'applicare giustamente sovrapposti i fogli carichi di colla pronti a rompersi a causa del peso che portano, tanto fragili per cui un gesto sbagliato, un soffio o un pensiero di traverso possono distruggerli. Infine nel passaggio del pannello giapponese e della stecca d'osso minuzioso e dosato ad ottenere una superficie omogenea e completamente adesa....
la rintelatura insomma è una sorta di training del maestro Miyagi in Karate Kid... In effetti il modo di tagliar i fogli, di stendere la colla e di far aderire i pezzi alla tela è desunto dalla tecnica giapponese di costruzione dei Karibari (pannelli mobili)...



metti la cera...togli la cera

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