lunedì 6 febbraio 2012

Il "capitale" della cultura e il futuro dei giovani di Roberto Napoletano


"Incontro casualmente Armando Torno, storico curatore della «Domenica» del Sole dei tempi passati, qualche giorno fa, a Largo Cairoli, a Milano, la faccia di sempre in mezzo alla neve e l'immancabile borsa a tracolla. Saluta, e mi dice: «La cultura è l'unica cosa che dura nel tempo, non è un problema, non è un costo, ma un investimento. Ti rendi conto che il patrimonio artistico della sola Firenze vale quanto quello di tutta la Spagna?».

Si ferma un attimo, vorrei chiedergli come sta, ma non è possibile. Lui, incurante, prosegue: «Hai idea di che cosa significa questo patrimonio nella storia di questo Paese? È il capitale più importante che ha l'Italia, tutti lo studiano, lo imitano, ma appartiene a noi, è la nostra carta d'identità, ci ricorda che l'Italia è fondata sulla cultura e ogni cambiamento può partire solo da qui. Pensa al Rinascimento, splendevano le arti, ma anche la scienza, il pensiero e l'economia»."

E' bello leggere sul Sole24 ore quello che penso da tempo, e che chi come me, che vive nel mondo della cultura e dell'arte, sa molto bene. Se il nostro governo capisse che la storia, le bellezze naturali ed artistiche che caratterizzano il ns paese, potrebbero anche rianimare economicamente le casse dello Stato, lo spingerebbero di più. E invece no...i soldi per musei, mostre, siti archeologici sono sempre i primi a sparire e con essi anche il nostro giacimento d'oro....

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