lunedì 8 dicembre 2014

fabbricare Washi

http://www.jfroma.it/index.php?option=com_content&view=article&id=289:il-segreto-della-carta-washi&catid=4:conferenze&Itemid=135&lang=it



WASHI il segreto della carta giapponese

Dimostrazione di manifattura washi 

a cura di Nobushige Akiyama

Dato il tutto esaurito registrato lo scorso novembre, il maestro Akiyama propone nuovi appuntamenti:

venerdì 12 dicembre 2014

ore 11, 14, 15, 17, 19 (laboratorio 40min. circa, max 30 persone)

 

giovedì 8 gennaio 2014

ore 10, 11, 15, 17, 19 (laboratorio 40min. circa, max 30 persone)


gratuito, su prenotazione: 06 3224754 prenotazioni@jfroma.it

 

La manifattura artigianale della carta giapponese washi è stata riconosciuta Patrimonio Culturale Immateriale dell’Umanità UNESCO il 26 novembre 2014.


Il maestro Akiyama propone a gruppi di massimo 30 persone - per consentire a tutti la visuale attorno alla vasca - la manifattura della carta giapponese tradizionale, svelandone tecniche e aspetti sorprendenti. Appuntamento/happening da non perdere con la nascita del materiale emblema della "levità" artigianale del Giappone di tutti i tempi.

 

La carta giapponese washi

Il Nihon shoki, la più antica cronaca giapponese compilata durante il periodo Nara (710 - 784), riporta che nel 18° anno di regno dell’imperatrice Suiko (610 d.C.) giunse dal regno di Goguryeo in Corea il monaco Damjing che conosceva le tecniche di produzione della carta. Trattandosi della più antica attestazione scritta, questa data è considerata l’inizio della storia della carta in Giappone; occorre tuttavia considerare che allora presso la corte la scrittura era appannaggio di personale proveniente dal continente ed è quindi possibile che la carta fosse già nota o prodotta in un periodo antecedente, anche se al momento non abbiamo testimonianze a sostegno di questa ipotesi.

In Giappone lo sviluppo della carta avvenne parallelamente alla diffusione del buddhismo. Nel VII secolo la necessità di realizzare copie dei testi sacri e le esigenze dell’apparato burocratico del nuovo stato centralizzato alimentarono una forte domanda, tanto che la produzione della carta divenne una questione di rilevanza nazionale. All’inizio dell’VIII secolo fu fondata a Kyoto una manifattura statale di carta (Kamiyain) dove venivano lavorati con le migliori tecniche gli ingredienti selezionati provenienti da ogni regione del paese.

La materia prima per produrre la carta in Giappone si ricava da tre specie vegetali: il kōzodella famiglia dei gelsi, il ganpi e il mitsumata della famiglia delle thymelaeaceae: di queste piante vengono utilizzate le fibre del libro.

Il materiale più diffuso è il kōzo. La sua coltivazione è semplice, i raccolti sono costanti e le fibre, lunghe da 8 a 10 millimetri, sono particolarmente adatte per produrre una carta resistente e durevole: per queste ragioni ancora oggi la maggior parte della carta giapponesewashi è prodotta con questa pianta.

Il peso della leggerezza: sculture in carta kozo di Nobushige Akiyama, mostra in corso – fino all’11 gennaio 2015 - presso il Museo Nazionale d’Arte Orientale è un evento sostenuto da The Japan Foundation – Exhibition Abroad Support Program. 



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